mercoledì 6 aprile 2011

"Le crociate" di R.Scott

Aspettando il pc nuovo, mi limito a informazioni varie.
Quindi riprendiamo le recensioni sui film storici.

"Le crociate" 
di R.Scott
["Kingdom of Heaven"]


Ora io mi chiedo con che coraggio il regista ha accettato la sceneggiatura. Posso capire che non tutti sono degli storici e nemmeno degli appassionati; che il rigore filologico è un graal dei rievocatori cinefili; ma due domande a qualcuno che ne sa no?
Ammetto che il mio astio nei confronti del film riguarda soprattutto gli enormi svariosi sui Templari e sulle regole e sul peso politico e militare che essi avevano, insiema agli Ospitalieri (senza dimenticare tutti gli altri ordini monastico militari). Non ce ne è una giusta! Nemmeno per sbaglio...

Posso sorvolare sull'amore cinematografico della regina Sibilla per il nostro eroe (leggetevi "Sibilla, regina crociata" di Giuseppe Ligato, per avere un punto di riferimento storico della regina di Gerusalemme.): è un espediente per attrarre le giovani fanciulle a seguire i compagni a vedere un film di genere. C'era già stato già in "Braveheart" di Mel Gibson.

Posso sorvolare sugli abiti più fantasy che medievali. Il nostro bello vuoi che vada in giro in brache e calzebrache e soprattutto con infula? Giammai! Come potrebbe conquistare le suddette fanciulle (andate al cinema solo per vederlo. Della storia mica interessa loro...)?

Potrei sorvolare sulle tecniche di battaglia...anzi no! Se per le scene di massa posso capire che non è facile guidare squadroni a cavallo e fanteria leggera e pesante, con annessi arcieri, non posso assolutamente sorvolare sui duelli. Non mi esprimo sulla "posta del falcone"...in quel periodo utile e attuabile come uno zeppeling. Ma sul coccio magico? Ne vogliamo parlare? In una scena l'eroe atterra dei temibili templari neri (cotta bianca, croce patente nera, elmo pentolare), dopo aver perso la sua arma, con il manico di un vaso di coccio e ne atterra, credo, 2. Ora non ditemi che non fareste la fila per avere un coccio che resiste così tanto (ogni rievocatore sa che la vita media dei cocci, anche conservati con tutte le attenzioni, non arriva a molti anni). E poi provate ad affrontare, 5 vs 100, lanciando lo scudo. Tanto cosa serve lo scudo? Toglietevi il camaglio, senza infula imbottita sotto, come si fa con una cuffia: poi contate quanti capelli vi rimangono sulla testa. E il "bombardamento" di Gerusalemme...andiamo avanti, meglio.

Vorrei sorvolare sul fatto che il nostro eroe, fabbro (ricordiamocelo, anche se poi è figlio di cavaliere. Ma sorvoliamo...), riesce a rendere di nuovo fertile Gerusalemme grazie a un sistema di irrigazione, ma non ci riesco. Perchè nessuno ci ha pensato prima?

Poi la scelta "politica" di mostrare il Saladino buono e senza ombra è una scelta personale, che non condivido, ma che in fin dei conti non contesto. La Storia non è nè bianca nè nera, soprattutto dopo tanti secoli, che è difficile dare un giudizio solomonico.

Forse avrei un sacco di altre cose da dire, ma è meglio che mi fermi qui.
Il mio voto? 4