martedì 30 novembre 2010

Partenza per le crociate?

Questa sera ha deciso di lasciarci Mario Monicelli, un grande regista che tanti film amatissimi ha regalato all'Italia. E' una grande perdita...
Per chi ama il medioevo lui ci ha regalato il grandissimo personaggio di Brancaleone.



Egli ha guidato un cast stellare, ma umile, che dietro al direttore d'orchestra Gassman, da vita a un Medioevo scalcinato, ma multiculturale e multilingue, colorato ed emozionante.
Chi da bambino dopo aver visto questo film, non si è alzato in piedi, calzato una confezione di Pandoro come elmo, e partito per le proprie crociate, parlando in modo astruso?
Credo che chi ha la mia età, possa "incolpare" anche a questo film, la sua voglia di partire per delle crociate, solo rievocandole, cercando mondi nuovi da affrontare e da conquistare, senza tema.



Per una criticona come me di film storici, attenta ai dettagli più minuziosi (anche a quelli che spesso sfuggono all'occhio dello spettatore normale), giudicare questi film è facile e difficile alla stessa maniera. Si deve tralasciare la filologicità pura e stringata, e lasciarsi prendere dalle metafore, dai racconti, dalle sensazione, dai dialetti e linguaggi, dai canti e capire che quei film sono forse una delle migliori rese del cinema italiano sulla Storia, senza doversi alzare a manierismi e cercare pubblico di eletti (un giorno vi parlerò anche del "Mestiere delle armi" di Ermanno Olmi. E lì capirete cosa intendo).
Non parliamo poi dell'ironia e della comicità geniale, supportata da una sceneggiatura impareggiabile. C'è solo da inchinarsi!

Tornando al motivo per cui stasera ho scritto, mi rendo conto che tutte le parole possono essere retoriche e banali, quindi ritengo doveroso salutare Mario Monicelli, con un estratto intenso di "Brancaleone alle Crociate".


E mi raccomando...a salutarlo si vada uno per volta "in fila longobarda".