martedì 26 febbraio 2013

La canzone di Antiochia

1.
Signori, state quieti, non fate più rumore
se volete ascoltare una canzone illustre.
Nessun giullare a voi ne dirà una migliore
e amarla noi dobbiamo e tenerla in gran conto,
ché il prode può trovarvi molte storie esemplari.
Posso davvero dire e a chi ascolta affermare
che mai miglior fu detta -se ben sai giudicare-
della Santa Città che è degna d'ogni lode,
dove si lasciò Cristo straziare e malmenare
e colpire di lancia e piagare e ferire;
chi ben la vuol chiamare dice: Gerusalemme.
Questi nuovi giullari che ne cantan la storia
han  lasciato da parte proprio il suo vero inizio,
ma Graindor de Douai non vuol dimenticarlo,
lui che ha rimesso a nuovo tutti quanti i suoi versi.
Or di Gerusalemme sentirete parlare
e di quelli che andarono a onorare il Sepolcro
e come da ogni dove riunirono le armate.
Di Francia, dal Berry e anche dall'Alvernia,
di Puglia e di Calabria sino al mar di Barletta
e di qua fino alla Gallia convocaron le genti
e da tante altre terre non so nominare:
di un tal pellegrinaggio mai si sentì parlare.
Per Cristo toccò loro patire molte pene,
e sete e fame e freddo, vegliare e digiunare;
Domineddio ha dovuto ricompensarli tutti
e portarne le anime a sé, nella sua gloria.


a cura di Gioia Zaganelli
"Crociate. Testi storici e poetici" Arnoldo Mondadori Editore


lunedì 25 febbraio 2013

Seconda conferenza Mansio Templi Parmensis

Mentre la prima conferenza è stata tempestata da una bufera di neve, la seconda è stata invece rallegrata dal sole e da un caldo inatteso.
Per fare arrabbiare, ma con affetto, il mio amico Enzo Valentini gli imputo la colpa del maltempo e degli sconvolgimenti storici, mentre la dottoressa Cerrini porta con sé il sole.
Questa seconda conferenza vede alcune defezioni importanti visto che lo Duca Nostro è stato colpito dal morbo influenzale e ha dovuto cedere il passo a noi "giovincelli". Con patema d'animo e un bel po' di agitazione (più o meno immotivata) io e il Rino ci siamo accollati gestione, coordinamento e compagnia per la dottoressa.
Ammetto con mia enorme gioia di aver potuto trascorrere una paio d'ore di chiacchiere con la dottoressa Cerrini la quale non solo si è dimostrata molto aperta e disponibile, ma soprattutto motivatrice e stimolante nel suggerire iniziative da proporre con la Mansio. I suoi consigli rivolti a me personalmente rimangono nella testa ben fermi e di certo sono stati più importanti di tante parole sparse da altri.
Ma torniamo alle conferenze che è meglio!

Questa seconda conferenza verteva sul nuovo libro "L'apocalisse dei templari"

Per me è stato un onore essere la presentatrice della dottoressa Cerrini.
Ringrazio pubblicamente il Rino per avermi permesso di farlo
 e soprattutto per la motivazione che lui mi ha dato.

La dottoressa Cerrini si è specializzata nell'analisi della storia del Tempio a valutare e a riferire quanto essi fossero figli del proprio tempo e nello stesso profondi innovatori della Storia.
Attraverso la spiegazione degli affreschi della chiesa di San Bevignate a Perugia, ella ci fa scoprire come i rozzi cavalieri templari dediti all'intolleranza, all'omicidio e alla ricchezza (tutte teorie continuamente divulgate da chi non sa nemmeno cosa sia un testo storico vero e lo studio di esso), fossero invece dei fini teologi, laici, figli della loro classe sociale ma aperti al confronto.



Vi posto la sua intervista al blog mangialibri per farvi un'idea maggiore della sua passione e studio dell'ordine del Tempio: http://www.mangialibri.com/node/3210

Gli affreschi di San Bevignate sono importantissimi per alcuni motivi:
1. si trovano in Italia e questo spiega con molta chiarezza a tutti i sordi che la presenza templare nel nostro suolo fosse una cosa comune e ben integrata nella società;
2. si possono vedere immagini di fratelli templari in tenuta da combattimento come da pace nella mansio;
3. sono immagini della fine della storia e quindi si possono ben paragonare a quelli di Cressac che invece sono all'inizio della storia dell'ordine (anche se alcuni iniziano a dubitare che possano essere templari, per ora gli studi li catalogano come templari);
4. sono un racconto teologico a noi poco chiaro (ma attraverso il libro della Cerrini assolutamente comprensibile), ma per quel tempo comprensibilissimo.
5. ci raccontano non solo la storia di un ordine religioso-militare (e questa definizione è molto più corretta di monastico militare), ma anche di come si diventava santi nel medioevo: di san Bevignate si sa pochissimo e soprattutto nulla di certo della sua storia terrena;
6. i dipinti sono perfettamente coerenti con la Regola e quindi smentiscono ogni forma di eresia imputata a tutto l'ordine non solo al processo, ma anche da tante trasmissioni di pessimo gusto storico.

Per tanti anni la chiesa è stata chiusa e solo da un paio, credo, è di nuovo visitabile.
In questo sito ci sono le direttive utili per poterlo visitare:
http://turismo.comune.perugia.it/news.asp?id=584
Se passate da quelle parti non lasciatevela scappare, ma soprattutto leggetevi il libro perché gli affreschi purtroppo sono mutilati e quindi si possono perdere dei dettagli molto utili.

La conferenza è andata bene, con una buona affluenza di pubblico. Purtroppo per una questione (corretta) di gestione dei tempi ci è stato impossibile offrire al pubblico la possibilità di fare domande: 1 ora e mezza abbondante è troppo poca quando si ama una materia e si vuole dire il più possibile.
Per noi della Mansio è stato comunque possibile continuare a fare domande a cena: una piacevolissima serata che speriamo di poter replicare quanto prima.

Neanche a farlo apposta siamo stati a mangiare allo stesso tavolo della volta scorsa.

giovedì 14 febbraio 2013

Prima conferenza della Mansio Templi Parmensis

Da almeno due anni se ne parlava, ma le occasioni, le possibilità, l'incastrare i singoli elementi ci hanno impedito di realizzare quello che volevamo. Almeno fino ad oggi.
Infatti alla fine tutti gli ingranaggi sono andati a posto e abbiamo potuto dare vita al primo ciclo di conferenze sull'ordine del Tempio.

Postazione espositiva dei libri e dell'evento
nella Feltrinelli in centro a Parma
in via Farini n.17
Ringraziamo per la collaborazione presente e speriamo anche futura

Abbiamo aperto con un amico, uno vero, uno di quelli che ha visto la Mansio nei primi anni, ci ha seguito con occhio attento per anni, ha visto il cambio di generazione, il passaggio di consegne, ma è sempre rimasto nostro amico e collaboratore. Ammetto che questa cosa ci rende particolarmente fieri ed orgogliosi.
Sto parlando di Enzo Valentini, professore ed editore della casa Editrice Penne e Papiri (non posso mettere il link del sito perché purtroppo è sotto attacco hacker e quindi non vorrei crearvi problemi. A breve spero di poter aggiungerlo), segretario della L.A.R.T.I (anche qui il sito segnala attraverso Google Chrome presenza di virus. Ma che è? Vi metto qui il loro blog.). Aspettando la fine degli attacchi (c'è del complottismo in area? Se vengo bloccata anche io sappiate che qualcuno non vuole la verità sui templari e sapete chi andare a cercare) ai siti, vi posto il blog della casa editrice pennepapiri dove leggere il suo post sulla conferenza.


Correlatore il nostro Commendatario (sì Duca Nostro, tutta la pappardella del titolo che ti sei dato la salto volutamente) fratel Giovanni della Verrucola:


Titolo della conferenza che ha aperto il ciclo è stata: “Nascita, vita e morte dell’Ordine del Tempio”. 
E' stata una nota introduttiva alla storia del Ordine del Tempio tanto per far capire meglio molti passaggi, togliere dubbi, smantellare errori grossolani (sempre grazie Voyager per rendere il nostro compito difficile e faticoso) e instillare la curiosità ad andare a leggere i libri seri sull'argomento.   
Purtroppo l'annunciata bufera di neve ha sconsigliato e scoraggiato molte persone e quindi il pubblico era scarsino, ma per fortuna interessato e con poche ma corrette domande.


Comunque grazie all'eloquio fluente e accattivante devo dire che abbiamo provato tutti l'emozione di essere cacciati dalla Feltrinelli, visto che siamo rimasti oltre l'orario di chiusura.
Questo magari è stato un campanello di interesse per il direttore della libreria a non lasciarci sfuggire un'eventuale collaborazione futura con altre conferenze e argomenti.

Come è tradizione della Mansio dopo le grandi rievocazioni, le piccole rievocazioni, ma anche le medie rievocazioni, o dopo i grandi piccoli medi eventi, o durante le gite, insomma dopo ogni cosa che si fa insieme faticando, ma anche divertendoci, si finisce sempre a mangiare.


Una foto che racconta molta della storia della Mansio con i fondatori che per quanto abbiano abbandonato il campo ci seguono e ci sostengono con amicizia e affetto, la vecchia guardia che tira volentieri la carretta e gli amici sostenitori come Enzo. Grazie a tutti e speriamo di rivederci in primavera. Vero Enzo? Lo hai promesso.


giovedì 7 febbraio 2013

Riflessioni notturne post allenamento

Stasera sono proprio stanca.
Partivo già con la schiena mezza bloccata, ma non ho voluto saltare l'allenamento. Scherma medievale è l'unico sport, chiamiamolo così, a cui non mi do scusanti per bigiare.
C'è qualcosa che mi spinge ad andare.
Non è arroganza, perché sono un veterano per anzianità non certo per eccellenza. 
Sono scordinata, mi dimentico le sequenze, tendo a perdere il baricentro. Tutte cose che non vanno bene. Tutte cose che si notano quando si fanno i duelli in libera. Stasera mi sono beccata almeno 3 colpi non visti in testa dal Maresciallo. Tre colpi che mi hanno rimbombato nella testa e nel naso. 

Tempo, distanza, opportunità.
Tutte cose che si imparano, ma che devono diventare meccaniche.
Non ci sono ancora.

Eppure questo invece che scoraggiarmi mi sprona.
Chi mi conosce sa che tendo alla pigrizia e che dico sempre che devo andare in palestra ma non ci vado mai.
Eppure un'ora e mezza di scherma è fatica, ma mi ricarica.
Mi mette a confronto con me stessa e coi miei problemi.
E' il limite oltre al quale devo andare.
Il limite oltre la schiena bloccata e dolorante; il limite oltre al ginocchio che scricchiola e che deve essere supportato dal tutore; il limite oltre all'altro ginocchio che ogni tanto si offende. Il limite oltre il destino che mi porto dietro.
So che posso andare oltre a quel limite, lo sento, lo capisco e lo percepisco.

Indossare il tutore nello spogliatoio precede lo stesso gesto in rievocazione sotto le calzabrache.
Scaldare i muscoli prima dell'allenamento precede la preparazione alla battaglia.
Indossa ogni singolo elemento dell'armatura è ricordarmi che posso farcela.
Chi non mi conosce, chi non ha passato con me i momenti difficili legati al fisico non capirà quanto per me ogni singolo allenamento sia un vero inno a me stessa, a quello che posso fare e che potrò fare, al sentirmi viva.

Stasera gira così, dopo aver fatto un allenamento curato, faticoso, io e mio fratello e basta col maestro (certo che se il Maresciallo non avesse atterrato Saetta dopo 2 minuti di libera, magari riuscivamo a fare di più), gira che tutti muscoli domani saranno offesi e non mi parleranno, ma alla fine va bene così.

Buona notte.

mercoledì 6 febbraio 2013

Mercatino di Natale 2012

Eheheheheheh! Credo che abbiate capito che io tendo a scrivere spesso in ritardo e a dimenticarmi i post che dovrei e vorrei fare; soprattutto credo che abbiate capito che recupero anche fuori stagione.
Quindi con enorme ritardo vi racconto che sotto Natale 2012 ho partecipato alla fiera degli hobbisti nella piazza Ghiaia della mia città.
La Ghiaia era il fu letto del torrente Parma (lo testimonia la presenza delle arcate del ponte romano), ma a seguito di una tremenda alluvione nel 1200 circa, con conseguenza spostamento del torrente stesso, è rimasto ad uso della città. Fu piazza normale con il suo vario mercato di frutta e bestiame e macello pubblico. Ora è un "non so cosa esattamente, ma dovrebbe essere un mercato cittadino". Infatti una recentissima storia ne ha snaturato la funzione, cercando di rendere elegante e funzionale una piazza che è sempre stata il cuore alimentare e non solo della città, luogo di incontro e di pettegolezzo, luogo di urla e di mercanteggiamento. "Andare in Ghiaia" ha significato andare al mercato a fare la spesa. Ma i banchi non sono chic...e Parma ci tiene ad essere chic, a dimenticare il suo passato anche contadino e di chi si sporcava le mani, anche se quell'epoca era anche quella dei grandi intelletti. Questa però è un'altra storia e vedremo se avrò voglia di raccontarla.


scorcio del mercato e della piazza.
Sì, la copertura è ultramoderna 
(che non c'entra un fico secco con il contesto, copre anche la visione di molte abitazioni)
metallo e plexiglass.
Lasciamo ai posteri i commenti che è meglio.


Torniamo a noi.
Lavorare a maglia mi piace; ho imparato da bambina fra suore e mamma; poi ho lasciato perdere. Negli ultimi anni ho ripreso per tante motivazioni, fra cui anche non perdere l'arte (che ho messo da parte, ma se non la si usa un po' la si perde!).
Una mia amica (Ilenia di Leggende Segrete) mi ha passato il contatto del Comune e, pagando una cifra assolutamente ridicola di plateatico, ho preso il banchetto per due domeniche: il 16 e il 23 di dicembre.
Siccome non avevo abbastanza oggetti da riempire un banco di tre metri (santi i tavoli prestati da Cinzia!) ho coinvolto Lara e sinceramente sono state due giornate sì freddissime, ma assolutamente divertenti.

Vorrei dire che la crisi si sentiva palpabile anche in quel mercatino, ma preferisco raccontare che abbiamo chiacchierato tanto; conosciuto "vicini di banco" interessanti e divertenti; che ci siamo rifocillate in un bar meraviglioso che faceva i cappelletti a una cifra modica; che abbiamo bevuto the bollente dal termos; e che fare l'ambulante non fa per me, ma occasioni del genere non si devono mollare. 

Ah, anche un grazie enorme ai miei zii che sono passati e hanno comprato da noi i regali di Natale.


piccola carrellata dei nostri lavori.
Scialli, scaldacollo in lana, pellegrine in lana (io)
Cappelli da gatto in pile (Lara)
Ferma scialli in pasta modellabile (Ilenia)
Gioielli con materiali di recupero, perle (Lara)
Gioielli con bulloni e perle (Lara)
Amigurumi, topi e vermini, in lana (Io)
Presine (Io)
Nodi marinai (Lara)
Scacciapensieri con chiavi (Lara)
Stelline chiudipacco o addobbo natalizio in cotone (Io)
Biglietti di auguri dipinti a mano (Lara)
e infine i meravigliosi alberi di natale di recupero coi giornali! (Lara)



il nostro banchetto riempito all'inverosimile alla fine.
E Lara in versione "zarina di tutte le Russie" 


 perché se vuoi trovare i nostri oggetti li puoi trovare su
Il mio negozio è "Un the con le Parche"


Ilenia che fa da custode e venditrice (potete trovare le sue cose nel suo negozio su etsy ) nel suo doppio banco che condivideva con Krystina di Emporio Stravagante sempre su a little market (impegnata quella domenica in un trasloco). 


 Foto ricordo.