venerdì 6 maggio 2011

Soddisfazioni rievocative

Ci sono tante soddisfazioni nella rievocazioni. Se non ci fossero nessuno si prenderebbe la briga (e di certo il gusto) per vestire scomodo, mangiare strano, fare allenamenti faticosi, ricerche infinite, viaggiare tutti i fine settimana o quasi da aprile a settembre, dormire scomodo e a volte non lavarsi.

La prima soddisfazione è di certo quella della realizzazione dei giochi da bambino: se da piccoli giocavi coi soldatini e sognavi di essere un generale, ora sei tu il soldatino e ti diverti come se fossi il generale.

La seconda è fare qualcosa di particolare che ti permette di conoscere tante persone e di vedere cose interessanti, posti nuovi (visti poi sotto un'ottica particolare).

La terza è puramente snobbistica: il tuo livello di cultura aumenta. La rievocazione ti spinge a leggere molti libri, andare per musei, visitare mostre, scambiarsi informazioni e conoscere conoscere conoscere.

Tutte queste sono assolutamente fra le mie soddisfazioni, ma col tempo ho imparato a trovare grande appagamento spiegando ai bambini ciò che amo.
Malgrado quello che si dice o quello che si pensa, i bambini sono meravigliose spugne curiose e sorprendenti. La loro fantasia gli permette di capire meglio alcune cose, anche se altre gli sono lontanissime. Per loro fortuna vivono una vita comoda e fortunata.



I loro insegnanti a volte invece sono evanescenti... Ed è un vero peccato, perchè le classi stanno con noi massimo due ore, mentre chi deve davvero stimolarli e continuare il discorso che io ho introdotto sono proprio loro.
Dà soddisfazione vederli stupiti quando spiego loro la famiglia di 800 anni fa oppure schifati quando la difficoltà della vita antica gli viene spiegata.
Certo non è tutto rosa e fiori. Qualche classe è muta e svogliata; qualche altra totalmente disinteressata, ma il più delle volte vedo scintille di curiosità e quando permetto loro di farmi domande sento le cose più svariate.

Chiudo con una domanda meravigliosa fattami da un ragazzino qualche mese fa.
Alunno "Mi scusi, ma se io ero il feudatario e mia moglie mi ha dato solo figlie femmine..."
Io "...sì..."
Alunno "...posso ucciderla?"
Io "Ma no! Puoi divorziare al massimo."
Negli occhi dell'alunno si estende la delusione più assolta.
Okkei che abbiamo capito l'importanza di avere un figlio maschio, ma qui si trascende!