mercoledì 20 aprile 2011

Museo di Attimis, Udine. Marzo 2011



Finalmente il tanto famigerato museo di Attimis, dove lavora Maria dei Grifoni si è palesato a me!
Durante un 3 giorni di ferie e di cultura, sono riuscita a mettere in mezzo anche questa visita. Logicamente guida personale e del luogo...


Il museo è una piccola struttura moderna in un paesino in provincia di Udine. Ha una visuale stupenda sulle montagne ed è circondato dalla natura, anche se la civiltà si espande (da dove è scattata questa foto ci sono una serie di villette a schiera di ultima generazione che fanno capire come Attimis si stia allargando).
Il museo raccoglie i pezzi ritrovati durante gli scavi nelle rovine dei castelli del circondario.
Purtroppo le rovine lo sono da tempo immemore quindi non è che ci sia tantissimo. E soprattutto anche qui c'è il famoso buco nero del magazzino, dove moltissimi reperti trovano la sua sistemazione. Perchè questi magazzini italiani sono così affamati di reperti archeologici? Bha, ne parleremo poi...
L'accoglienza, per un medievalista, è delle migliori:


Un mosaico moderno fatto molto bene cerca di farti calare nell'atmosfera del periodo da vedere.
Mentre facevo la mia personale visita, vi era una scolaresca intenta alla giornata al museo. Deo Gratias! Anche nel posto più sperduto del mondo si capisce che gli oggetti non sono morte e morti, ma raccontano storie e lavori (per quello che ho potuto sentire, spigavano ai bambini cos'è l'archeologia. Magari qualcuno di loro rimarrà impressionato).

Fra i molti pezzi, quello che colpisce è questa madonnina con Bambino acefala, grande quando un indice. Ed è nel mio periodo!
Faccio l'esaltata perchè ho notato che nelle mie ferie fra Udine e Trieste il Medioevo inizia dal 1300...difficile trovare reperti appena prima.

Una scheda tecnica del museo.
Ha ragione Maria, molte cose vanno sistemate, prima fra tutte la galleria dell'horror. Una sala diorama con state di cera che si squagliano: il cavaliere con un tumore al collo, il suo signore con l'artrite alle mani deformi, il bambino dal volto girato perchè è meglio, la dama con spuncioni di ferro che le escono dappertutto. Vi prego abbatteteli. Per il bene di tutti. Soprattutto per quei poveri bambini che vanno al museo e non devono essere traumatizzati. Posso anche soprassedere sulla filogicità di abiti e armamenti, ma sul fattore paura no.
Andrebbe anche risistemata l'armatura del 1300 montata a pezzi su un manichino e sospesa nel vuoto. Perchè?


Inquietante vero?
La cosa meravigliosa è la luce che entra da tutti i lati nel museo. Evviva! Niente senso di chiusura, di arcaismo, di vecchiume! Sicuramente sono andata in una giornata splendida, ma almeno ci hanno tentato di rendere la cosa meno opprimente.
Non ho visto se i servizi essenziali sono presenti e in quale modo, ma posso dire che le cartoline ci sono e anche un minimo di paccottiglia, anche se c'entra zero con quello che si vede nel museo.
Aumentate i libri e le pubblicazioni!
Maria ha un sacco di idee e sono sicura che mancheranno i fondi, ma almeno c'è tutta la voglia di rendere un servizio almeno accettabile (dal punto di vista di un rievocatore/archeologo) e sono convinta che ce la può fare. Se poi, invece dello Stato, daranno una mano i Grifoni Rantolanti, beh metto tutto il mio impegno per dare loro risalto.