giovedì 30 dicembre 2010

Torrechiara by night



Una serata diversa il 28 dicembre. Una bella serata.
Sfruttando una meravigliosa iniziativa dei musei statali (ma finiva proprio il 28), ci siamo goduti una visita guidata al castello di Torrecchiara.
Erano anni che non ci andavo.
Credo 8 dall'ultimo live di giochi di ruolo...dove nel cortile siamo stati fatti cavalieri del regno...Che ricordi! Vabbè, torniamo a noi.

Come dicevo il 28 sera, con un freddo sopportabile se ben coperti (sembravamo tutti degli esploratori del polo, fra colbacchi di pelo, guanti pesanti, magliette termiche e mille strati di maglioni e calze! In fin dei conti alla mattina c'erano stati -3°!!!!), abbiamo girato le stanze affrescate e non, visto le ultime scoperte architettoniche dovute ai restauri post terremoto 2008, osservato la piccola mostra su Renata Tebaldi e soprattuto fatti affascinare dall'atmosfera...




Il castello è ben restaurato e soprattutto non ha niente di pacchiano, avendo preferito lasciare le stanze con quello che hanno trovato piuttosto che inventarsi un arredamento medievaleggiante.
Ci sono angoli interessanti, come il forno medievale, più antico delle cucine legittime, trovato da poco e ben coservato; stanze come quella d'Oro che andrebbero ancor più valorizzate, ma che lasciano davvero affascinati; scorci suggestivi come quelli dei camminamenti. E' vero che il castello ha poco di difesa militare, è soprattutto una dimora, ma voglio vedere io come si fa ad arrivarci e non essere visti prima!
Di notte, guardi fuori dalle vetrate e vedi la vallata che è immersa nella nebbia e segui con l'occhio le luci moderne delle case cercando di spegnerle e immaginarti come dovessero essere 500 anni fa, quando l'inquinamento luminoso non sapevano nemmeno cosa fosse.
E quando cammini per i camminamenti esterni non puoi non pensare alle scene che qui hanno girato per il film di "Lady Hawk", che per quanto non sia filologico è una bella fiaba che si fa sempre vedere.
Sì, un castello di notte si fa guardare in altro modo!

Nota a mio parere un po' stonata. La mostra permanente su Renata Tebaldi. Premetto che non ho niente contro la mostra o la protagonista, anzi. I castelli devono essere vivi e se non si può fare qualcosa a tema, si può anche srazzare e passare ad altra epoca. Ma quello che si fa deve essere all'altezza del posto. Non bastano i bei vestiti di scena messi su un manichino; non bastano nemmeno i 3 diorami delle scene delle opere; o 4 teche con dei gioielli di scena o meno. Bisogna rendere tutto organico, cercando di non sovrapporre nelle stanze l'architettura particolare o gli affreschi coi beni della mostra. Bisogna trovare il modo di comunicare e incuriosire qualunque turista venga al castello, anche e soprattutto il non appassionato che ne sa.
E' difficile in questo sistema museale italiano vecchio, far capire che le mostre devono essere affascinati come un film in 3d e culturali come la Treccani.
Spero che si possa pensare meglio la disposizione all'interno del castello della mostra che rende omaggio a una grande dell'opera lirica.
Altra pecca del castello: i pannelli di 20 anni fa che sembrano provvisori, messi nella sala con le valigie della Tebaldi...Ma perchè?

So di aver un po' demoralizzato il lettore con questa mia critica, ed è un peccato perchè la serata è stata piacevole, rilassante e divertente che ho potuto condividere con gli amici della Mansio Templi Parmensis agli ordini e all'ascolto del nostro Commendatario Maximo!
Noi però cerchiamo ancora la miglior guida su piazza....eheheheheh!