venerdì 5 novembre 2010

Tafazi? No grazie!

Credo di aver aperto questo blog non solo per sponsorizzare il mio lavoro e passione di rievocatrice, non solo per sponsorizzare e divulgare il lavoro di sperimentazione e rievocazione di amici e parenti, ma anche per cercare di contrastare una situazione che io ritengo deleteria: la sindrome di Tafazi.
Molti spero ricorderanno Giacomo del trio Aldo, Giovanni e Giacomo vestito come un ninia si batteva i gioielli di famiglia con una bottiglia di plastica. Ecco chi era Tafazi.
Questa sindrome si applica a tutto e tutti e in questo caso vorrei combattere quella che riguarda la cultura.

Siamo un paese in crisi, piena di incompententi in posti di direzione, di demagoghi pronti a stracciarsi le vesti per un nunnulla, senza usare il povero neurone che Dio ha donato loro.
Eppure ci sono eccellenze, isole di cultura e di grandezza; persone che si battono per divulgare senza piedistalli e senza paura; ci sono biblioteche che funzionano perchè ci sono persone che amano leggere e documentarsi; librerie che vendono libri non solo a Natale (per la serie "gli italiani non leggono"...ma allora perchè Feltrinelli, almeno a Parma, è sempre piena? Oppure tanti cinefili entrano nei cinema con le buste di Feltrinelli o Mondadori?).
Io credo che per fare cultura bisogna parlare francamente, scendere dalle cattedre, togliersi l'alone di maestro o santone, smettere di circondarsi di leccapiedi e avere il coraggio di confrontarsi e anche, perchè no, scontrarsi civilmente.
La mia esperienza di rievocatrice questo mi insegna ogni volta che la gente si sofferma a chiaccherare di storia e a incuriosirsi per quello che io e il mio gruppo mostriamo loro; ogni volta che vado a una mostra o un museo insieme ad amici rievocatori o archeologi e ti accorgi che la gente ascolta quello che dici; ogni volta che fai dimostrazione ai bambini e loro ti sommergono di domande senza remore.
Qui voglio dare spazio a tutti coloro che sono convinti che cultura sia coraggio e semplicità.